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La foto dei limoni della Costiera Amalfitana

Il giallo che dipinge la Costiera Amalfitana

Il limone di Amalfi: simbolo della città

Quella del limone è una storia antica che ha inizio quando gli Arabi introdussero la coltivazione di questo agrume nel territorio della Costiera Amalfitana ed utilizzavano gli asini per trasportarlo in tutto il territorio. Infatti, già all’epoca della Repubblica Marinara la costa vantava un elevato numero di agrumeti.
Nel tempo il limone ha assunto diverse denominazioni: inizialmente veniva chiamato “citro”; soltanto a partire dal XIII secolo inizia ad essere chiamato con una parola di origine araba, ossia “limunzello”; in latino, invece, “limon amalphitanus”. Oggi è conosciuto con il nome di Sfusato Amalfitano per la sua particolare forma allungata.
Il limone è riconosciuto come uno dei simboli della città di Amalfi ed è per questo ripreso sulle tipiche ceramiche della costiera.

Non solo la Costiera Amalfitana e la sua macchia mediterranea costituiscono uno scenario unico per la coltivazione del limone, ma anche le condizioni climatiche miti ed il microclima eccezionale l’hanno resa possibile. Inoltre, l’assiduo lavoro dell’uomo ha favorito la grandezza delle coltivazioni che vengono fatte sui terrazzamenti. Questi sono praticamente considerati come dei monumenti ad Amalfi e simboleggiano proprio la fatica e l’ambizione dell’uomo che ha trasformato le montagne in magnifici giardini pensili. Il limone di Amalfi possiede una polpa succosa ed abbastanza acida, con scarsa presenza di semi. Viene usato per produrre il famoso limoncello ed alcuni bar di Amalfi e dintorni servono persino il caffè, il babà, le torte ed i dolciumi tipici locali al limone. Il limone amalfitano è molto apprezzato in tutto il mondo ed è, ormai, il principale simbolo della città.