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Pompei a luci rosse, forse rosa

Leda e il cigno: il primo stupratore seriale.

Nonostante siano passati diversi anni dalla scoperta della città sepolta di Pompei, questa è ancora piena di sorprese giacchè sono ripresi gli scavi in zone inesplorate.

Molte ancora le meraviglie sotto il suolo che aspettano di essere riportate alla luce.  La scoperta più recente, ritrovata in un ottimo stato di conservazione, è quella di Leda, la bellissima regina di Sparta, e di Zeus che, pur di ottenere l’amore della donna, assume le sembianze di uno splendido cigno. Nell’affresco, Leda viene rappresentata con solo un sottile velo dorato che copre metà del suo corpo e con in grembo Zeus-cigno intento a ingravidarla. 

Da questa unione, secondo la leggenda, nasceranno Castore e Polluce, Elena di Troia e la moglie di Agamennone, Clitennestra. 

Il dipinto ritrovano è esplicito, ricco di colori e sfumature che ne sottolineano l’altissima qualità esecutiva. E’ un affresco ritrovato nella camera da letto di una nobile casa in via del Vesuvio. E’ un ritrovamento straordinario ed unico, perché il riferimento al mito greco, che a Pompei è ampiamente diffuso, non era mai stato trovato con una iconografia decisamente sensuale. Il dipinto legge il mito con grande sensualità; con morbidezza di forme; con calda amorevole partecipazione. La dimora, inoltre, è la stessa nel cui ingresso c’è il ritratto di un Priapo nell’atto di pesarsi il grande fallo. Probabilmente era la dimora di un ricco commerciante, ansioso di elevare il suo status anche con il riferimento a miti della cultura più alta.