Il Vesuvio . . . nel piatto
A volte il Vesuvio finisce, gradevolmente, nel piatto!
Sulle pendici del monte si coltiva una straordinaria varietà di pomodorini. Questa varietà è detta “del Piennolo” (pendolo) perché la tecnica di conservazione tradizionale vuole che, raccolti tra luglio e agosto, si formino dei grappoli di pomodorini legandoli tra di loro con un filo di canapa e messi ad essiccare appesi, ‘penzoloni’ in luoghi asciutti e ventilati. Questo sistema favorisce una lenta maturazione e consente di avere “oro rosso fresco” fino alla primavera seguente.
L’area tipica di produzione e conservazione del Pomodorino del Piennolo coincide con il territorio del Parco Nazionale del Vesuvio.
Per la zona di coltivazione molto ristretta, il prezzo imposto è leggermente più elevato rispetto agli altri esemplari più diffusi. I terreni nei quali si coltiva questa varietà sono il risultato di millenni di stratificazione della lava e sono difficilmente raggiungibili, in quanto ubicati ad alta quota. Per questo, a Napoli, i pomodori “a spongillo” sono detti anche “di montagna”.
Il sole, il micro-clima, il terreno fa si che il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio D.O.P. (Lycopersicon esculentum) è uno dei prodotti più tipici ed antichi dell’agricoltura Campania è divenuta una DOP dal 2009.
Esso beneficia del terreno vulcanico e del sole generoso: si dice che il suo colore “ardente” sia opera del vulcano, poiché secondo la leggenda, le sue radici si nutrono della lava stessa del Vesuvio.
Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio si coltiva con un metodo tradizionaleche prevede l’ausilio di sostegni con paletti di legno e filo di ferro, che evitano che le bacche tocchino terra e fanno sì che ricevano uniformemente i raggi solari.
I pomodori, del peso di circa 25-30 grammi, sono rotondi e presentano un piccolo pizzo all’estremità inferiore.
La buccia è dura e la polpa, soda e compatta, ha un caratteristico sapore dolce dal retrogusto acidulo, dovuto alla particolare concentrazione di zuccheri e sali minerali.
Il Pomodorino è ricco di Vitamina A e C, di cui sono noti da tempo gli effetti anticancerogeni, di sali minerali quali calcio, fosforo e potassio, indispensabili per il corretto funzionamento del cuore e dei muscoli, e di licopeneche esercita un’azione antiossidante, stimolando la produzione di enzimi che bloccano l’azione cancerogena dei radicali liberi.
Nel corso dei mesi il Pomodorino, pur perdendo il suo turgore, assume un sapore unico e delizioso, divenendo un ingrediente essenziale di tanti piatti tipici della grande tradizione culinaria napoletana: regala un tocco inconfondibile alla pizza, alle bruschette, agli spaghetti, alle salse, agli intingoli a base di pesce e a mille altre ricette.
Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio viene apprezzato sul mercato sia allo stato fresco, che nella tipica forma conservata “al Piennolo”, oppure anche come conserva in vetro, secondo un’antica ricetta familiare dell’area, denominata “Pacchetella”.
Spaghetti al pomodorino del piennolo
Ricetta di Luciano Pignataro
Ingredienti per 2 persone
- 200 gr di vermicelli, oppure mezzi vermicelli o ancora spaghetti
- 15/20 pomodorini del piennolo
- 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
- 2 spicchi di aglio
- qualche fogliolina di basilico
Preparazione
Liberate dalla ‘nserta una quindicina di pomodorini, avendo cura di scegliere quelli maturi al punto giusto.
Lavateli e lasciateli qualche minuto a sgocciolare. Nel frattempo fate imbiondire i due spicchi di aglio nell’olio in una padella larga.
Toglieteli prima che brucino e versatevi i pomodorini del piennolo tagliati a metà. Prestate molta attenzione alla cottura: meglio qualche minuto in meno, altrimenti cominciano a tirar fuori l’acqua e poi rischiano si spellarsi.
In genere vanno bene una decina di minuti.
Una volta cotti gli spaghetti molto al dente, scolateli e passateli un minuto in padella con i pomodorini.
Aggiungete il basilico fresco e servite subito
Vini abbinati:Piedirosso dei Campi Flegrei o del Vesuvio
Buon appetito!